Airbnb è il portale online in cui si effettuano transazioni tra chi offre e chi cerca casa. Hai una casa sfitta o alcune stanze all’interno di casa che non utilizzi e vuoi trovare qualcuno che soggiorni da te? Airbnb risponde in maniera ottimale alla richiesta di chi cerca casa e alla proposta di chi vuole condividere la propria. Ovviamente lo si fa per arrotondare le entrate e raggranellare qualche soldino. A sentire chi sa utilizzare bene il servizio Airbnb è davvero utile e favorisce l’incontro tra domanda e offerta.
Sono anni che si sente parlare di sharing economy, ovvero la condivisione di servizi e beni attraverso internet. E’ così che sono nati portali come questo che si occupano di dare visibilità a chi vuole mettere a disposizione della collettività qualcosa di suo.
Airbnb come funziona
Tra gli italiani c’è ancora un po’ di scetticismo sul fatto di trovare affittuari online mentre ci sono Paesi in cui portali come Airbnb sono molto più utilizzati ma ci stiamo arrivando. Forse la difficoltà più grande per molte persone è ancora quella di non sapere come funziona Airbn ma non è difficile gestire online tutta la pratica, che invece risulta snella e sicura.
Il fenomeno Airbnb sta convincendo sempre più utenti che si iscrivono al portale per mettere online la propria casa o una camera. Creare un annuncio mirato e ricco di spiegazioni attinenti al servizio proposto facilita le cose. Su Airbnb si possono offrire diversi tipi di sistemazioni, molto più economiche rispetto ad un alloggio in hotel. Si può mettere in rete la stanza per una sola notte o affittarla per brevi periodi ma anche la casa per una vacanza mentre si è fuori.
Come mettere online la propria casa
Per iniziare ad offrire servizi su Airbnb il proprietario, noto anche come host, deve iscriversi al sito e compilare nel dettaglio le informazioni su ciò che offre. Più dati si inseriscono, più specifico è l’annuncio che può arrivare a più utenti.
Indicare il tipo di alloggio, la località, quante persone possono soggiornarvi sono i primi dati da inserire. Poi si prosegue con maggiori informazioni circa il numero di posti letto, la via, il prezzo e tutto ciò che fa di quella casa il luogo ideale dove alloggiare.
Non bisogna mai mentire sulla realtà delle cose e dei servizi pena feedback e recensioni negativi che porteranno soltanto pessimi risultati futuri. Una cosa importante è quella di tenere sempre aggiornato l’annuncio, con le date disponibili in evidenza, in modo che sia efficace e accessibile a chi interessato.
Rilevanti anche le foto della stanza o della casa da affittare. Chi cerca un alloggio ama vedere il luogo dove potrebbe andare e tende a non considerare annunci privi di immagini. Si possono postare fino a 24 fotografie dell’alloggio. Ricordiamo che la pubblicazione di un annuncio non comporta costi e il proprietario pagherà la commissione prevista soltanto quando l’affittuario confermerà la prenotazione.
Come trovare casa con Airbnb
Chi invece è alla ricerca di una casa da affittare deve iscriversi al portale creando un account gratuito. In questo modo potrà cercare l’annuncio che preferisce e una volta trovato può contattare l’host. Se la transazione avviene con successo il pagamento si effettua con carta di credito o Paypal. Airbnb sblocca il pagamento vero e proprio solo dopo 24 ore dal check-in per la tutela di entrambe le parti.
Oltre che in questo modo ci si può iscrivere ad Airbnb anche su invito di un amico. Grazie al suo link si può accedere alle pagine del servizio ed usufruire di un bonus di 18 euro per il primo affitto. Quando si è iscritti si possono ottenere nuovi inviti da girare a conoscenti ed amici che nel caso si iscrivano a loro volta, grazie a noi, ci consentono di ottenere altri bonus. Addirittura se la persona che abbiamo fatto iscrivere diventa un host il bonus aumenta fino a 90 euro.
I costi di Airbnb
Il sito Airbnb guadagna attraverso le commissioni che i proprietari e i viaggiatori versano per offrire e ricevere i servizi. Chi è proprietario versa una commissione per la sistemazione che mette in rete pari al 3%. L’affittuario invece versa insieme al prezzo del servizio anche la commissione, che varia dal 6 al 12%, a seconda del prezzo totale.
In genere i prezzi indicati si riferiscono ad un pernottamento e cambiano in base a quante persone sono ospitate. Ci possono essere dei costi in più relativi a servizi extra o a quelli per la pulizia dei locali.
Le tasse da pagare se si affitta con Airbnb
L’evoluzione delle piattaforme che fanno sharing economy come Airbnb hanno portato ad un aumento vertiginoso del commercio online. Di conseguenza anche la legislazione ha dovuto intervenire per regolamentare questo tipo di servizi. Dal 2016 le entrate economiche derivanti dalle attività suddette vanno nella dichiarazione dei redditi. Rientrano infatti alla voce “reddito da attività di economia della condivisione non professionale”.
Gli annunci online di privati che mettono a disposizione di altri privati case e servizi sono in grande aumento anche in Italia. La tassazione prevista per un guadagno fino a 10 mila euro l’anno è agevolata al 10%. Se gli introiti annuali sono inferiori a questa cifra le tasse sono versate dalla piattaforma che in pratica diventa un sostituto d’imposta e trattiene subito il 10%.
Airbnb è affidabile?
Spesso i proprietari di casa temono che affittare tramite la rete possa essere pericoloso. In realtà siti come Airbnb sono affidabili e sicuri perché operano con lealtà e correttezza.
Ad esempio Airbnb mette a disposizione degli host il servizio Garanzia Host, un sistema di protezione in caso di danni subiti, fino a 800 mila euro. Ovviamente i pagamenti avvengono a determinate condizioni, con eccezioni e limitazioni. Sul sito è presente un apposito modulo per ottenere un rimborso dove dichiarare il danno e dove allegare tutta la documentazione che lo attesta. Seguiranno dei controlli e delle ispezioni, anche sul luogo.
E’ vantaggioso affittare casa su Airbnb?
Utilizzare la piattaforma Airbnb per offrire o trovare un alloggio è conveniente per entrambe le parti in causa. L’affittuario risparmia sui costi, molto più bassi rispetto a quelli di un soggiorno in hotel. Il proprietario che ha una stanza o addirittura una casa vuota guadagna del denaro che altrimenti non incasserebbe.
Certo, più riesce a mantenerla piena di ospiti più il suo guadagno annuale sarà rilevante. Anche la grandezza dell’ambiente aiuta a far aumentare i profitti. Per ora il fenomeno della sharing economy è in netta crescita, specie in Italia, dove è partito molto a rilento rispetto a Paesi come gli Stati Uniti. Le possibilità e le prospettive son dunque nettamente favorevoli.