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I punti fiduciali catastali

    Rilievo topografico

    La procedura dei Punti Fiduciali (PF) è stata introdotta per regolare i rilievi geometrici catastali eseguiti sul territorio; ogni attività che sia riconducibile all’Agenzia del Territorio, quindi, deve essere confrontata con la mappatura di questi punti che devono essere fissi e devono consentire una corretta individuazione del terreno in esame.

    La mappatura dei Punti Fiduciali è distinta per zone ed è segnalata dall’ufficio del Catasto; oltre ad essere inamovibili e fissi nel tempo, questi riferimenti devono essere facilmente individuabili sia sulla carta che sul posto. In genere, sono rappresentati da spigoli di monumenti o manufatti che siano identificati in maniera univoca.

    Cosa sono i Punti Fiduciali catastali?

    La rete dei Punti Fiduciali deve formare un triangolo con i lati compresi, in media, tra i 250 e i 300 metri di lunghezza; per garantire una mappatura il più efficace possibile, la distanza tra i vari riferimenti dovrebbe essere il più omogenea possibile.

    Tuttavia, questo non sempre è possibile in quanto la conformazione del terreno potrebbe determinare maggiori distanze tra i punti; nei casi di evidenti difficoltà operative, potrebbe essere necessario acquisire nuovi riferimenti rispetto a quelli già presenti in Catasto. In questo caso, il tecnico deve richiedere nuovi Punti Fiduciali all’Agenzia del Territorio.

    Ogni Provincia ha un proprio archivio (TAF) che contiene tutti i dati metrici e descrittivi dei Punti Fiduciali; per ottenere informazioni in relazione alle distanze tra gli appoggi, è possibile utilizzare il DIS, le mutue distanze dei punti fiduciali. Infine, è possibile consultare il MON, ovvero le schede monografiche dei Punti Fiduciali che mostrano i punti eventualmente proposti dai tecnici.

    Se i Punti Fiduciali sono posti all’interno di un terreno privato, è necessario chiedere l’accesso al fondo; l’articolo 10 del Decreto del Ministero delle Finanze n. 28 del 2 gennaio 1998 regola questa eventualità, indicando le specifiche modalità che dovranno essere seguite dai tecnici.

    Per una migliore individuazione del terreno all’interno della mappa, vengono utilizzati anche altri riferimenti che sono esterni ai punti fiduciali; in particolar modo, si considerano gli appoggi vertice, i contorni del fondo e le linee di direzione.

    Le operazioni per l’aggiornamento catastale

    In alcuni casi, è necessario effettuare operazioni di aggiornamento catastale; queste sono il tipo Mappale, il frazionamento ed il tipo particellare.

    Il tipo Mappale è l’introduzione in cartografia di un nuovo fabbricato edificato sul territorio; lo stesso atto si utilizza anche nel caso in cui vi siano ampliamenti di fabbricati esistenti.

    Il frazionamento si rende necessario nel momento in cui si deve procedere con la divisione di un immobile o di un terreno; con questo atto vengono identificati i nuovi confini del terreno e la conseguente costituzione di nuove particelle.

    Infine, l’aggiornamento del tipo catastale avviene quando vi è difformità tra la superficie catastale riportata in mappa e quella presente sugli atti.

    Tutte queste operazioni di aggiornamento vengono eseguite attraverso l’utilizzo di stazioni GPS, apparecchiature elettroniche di estrema precisione; i tecnici utilizzano poi il software PREGEO per predisporre gli aggiornamenti su supporto informatico da consegnare successivamente all’Agenzia del Territorio.

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