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Tensostrutture in giardino: la soluzione per ripararsi da sole e pioggia

    Quando pensiamo ad una soluzione che ci ripari dal sole o dalla pioggia quando siamo in giardino solitamente la scelta ricade su un gazebo. Esistono però anche le tensostrutture, che come suggerisce il nome sono costituite da cavi tiranti e altri materiali che lavorano in tensione.

    Le tensostrutture sono delle coperture per esterno che riparano luoghi aperti dagli agenti atmosferici. Sole, vento, pioggia non rappresentano un problema se in giardino ma anche sul balcone vengono installati questi sistemi di copertura. Possono ricoprire piccole e grandi superfici, sono leggere e maneggevoli e particolarmente adatte per coperture temporanee vista la facilità con la quale si possono predisporre e rimuovere.

    Ideali per dare vita in giardino ad uno spazio coperto, fruibile in ogni momento della giornata e della sera, le tensostrutture si possono montare anche sulle ringhiere dei terrazzi, sulle pareti o su pali modulari. Il bello di questo sistema è che non servono pali di contrappeso ed esistono molte forme diverse e originali per creare uno spazio outdoor davvero piacevole dal punto di vista estetico.

    Questo tipo di copertura è molto utilizzata come sistema ombreggiante e coprente nel caso di eventi e occasioni particolari. Si trovano spesso al posto di gazebi e ci sono tendostrutture anche per cerimonie, concerti o fiere. Ciò permette di ospitare anche tante persone senza dover ricorrere a sistemi di copertura meno pratici e più dispendiosi. Le tensostrutture più grandi si possono anche agganciare a terra e vanno a formare degli ampi padiglioni. Abbiamo chiesto ad AmarantoIdea, azienda operante da anni in questo settore, di aiutarci a capire quali sono le caratteristiche e tipologie di questo tipo di struttura.

    Caratteristiche

    Le tensostrutture si possono realizzare con materiali diversi, dalla lamiera alla tenda, dal telo in pvc fino al cartone. Quest’ultima versione pare un poco rischiosa in quanto la tensostruttura in cartone non è ovviamente una copertura ignifuga. Le più diffuse sono quelle in tessuto e in telo di pvc. Affinché non rappresentino un pericolo per la sicurezza vanno fissate in maniera ottimale ai pali modulari o alle pareti, per impedire che forti raffiche di vento possano staccarle e danneggiarle.

    Quelle in lamiera sono meno usate nel settore privato ma trovano impiego nel campo pubblico, per eventi e manifestazioni. Si abbinano in ogni caso ai padiglioni costituiti da telo in pvc. L’unico accorgimento per mantenere in buono stato la tensostruttura è quello di togliere la copertura in inverno perché i teli non reggono il peso della neve e la loro durata è maggiore se si rimuovono quando non vengono utilizzate.

    Tipi di tensostrutture

    In commercio sono due le tipologie più diffuse di tensostrutture: quelle a vela e gli stand modulari. Le tensostrutture a vela hanno un dispositivo portante in acciaio inox e sono dotate di telo in tessuto dacron laminato o in pentex. Il primo tessuto, con caratteristiche di resistenza all’umidità, al sole e alla pioggia, è un derivato del polietilene che si utilizzava per le vele delle barche. Negli ultimi anni è stato sostituito dal pentex, che pare dia migliori risultati contro gli agenti esterni. La copertura a vela è particolarmente indicata e utilizzata per proteggere dal sole terrazze, bar e balconi.

    Gli stand modulari consistono invece in una copertura costituita da assi portanti in acciaio sui quali viene fissato un telo che protegge dal sole. Di solito sono a forma romboidale o triangolare ed assomigliano molto ad uno stand. Questa struttura leggera e versatile è perfetta per essere collocata in giardino con facilità e rimossa con altrettanta rapidità.

    Legislazione e sicurezza

    Le strutture temporanee come le tensostrutture, ma anche tendoni e tende, sono sottoposte ad una normativa che ne regola l’installazione. Esistono infatti delle precise regole da seguire per montarle a dovere e rispettare così la sicurezza. La normativa di riferimento è la EN13782/2006. Il vento rappresenta il pericolo principale per le tensostrutture che in caso di forti raffiche potrebbero cedere. Il problema più frequente è l’effetto vela che il vento provoca quando spinge sui pali e sui ganci ai quali è fissata la struttura.

    Ecco allora che la legislazione prevede che i sistemi di copertura alti meno di 5 metri debbano supportare una spinta di 50 daN/mq e quelli di altezza superiore ai 5 metri debbano resistere ad una spinta di almeno 60 daN/mq. In realtà ci sono differenze a seconda dei luoghi in cui le tensostrutture vengono collocate e i riferimenti precedenti vanno bene per le regioni non costiere e per i posti ad altitudini inferiori ai 1300 metri. Ci sono poi parametri ancora diversi per alcune regioni italiane come ad esempio l’Emilia Romagna dove il limite di altitudine si abbassa a 950 metri s.l.m.

    Prezzi

    Le tensostrutture si possono acquistare a metro quadro ed i costi variano anche in base alle dimensioni totale della copertura. I prezzi sono più bassi rispetto a quelli di altre tipologie di coperture, come quelle in ferro o in legno ed indicativamente si aggirano tra i 15 e i 20 euro al metro quadro. I costi ovviamente variano in base alla grandezza della tensostruttura ed anche alla tipologia scelta. Se si predilige una tensostruttura con linee e forme ad effetto scenografico i prezzi tenderanno a salire.

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