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La donazione indiretta sugli immobili. Ecco cosa dovresti sapere

    Una donazione indiretta è un tipo di contratto che viene disciplinato dall’articolo 769 del codice civile. Proprio questo è il riferimento normativo che si deve prendere in considerazione per conoscere le sue caratteristiche.

    Tramite questo contratto una persona che viene definita donante concede beni mobili o immobili che vanno ad arricchire un altro soggetto che viene indicato con il nome di donatario. Si tratta di una definizione molto chiara, se non fosse che quelli che si definiscono atti di liberalità come la donazione indiretta, rientrano in molteplici circostanze. Ecco spiegato il motivo per il quale una donazione indiretta può celare delle insidie, anche se viene ritenuta uno strumento finanziario efficace per abbattere i costi che sono correlati alle imposte di successione.

    Non è così raro, quindi, compiere degli sbagli ai quali si può comunque rimediare con la revoca della donazione come suggerita al link del sito dell’avvocato Anna Sagone di Torino, specie se non si è ben consapevoli dell’ordinamento a cui i vari atti di liberalità sono assoggettati.

    L’atto di donazione indiretta sui beni mobili e immobili

    Per la donazione indiretta non è richiesta la sottoscrizione di un vero e proprio atto pubblico come è richiesto, per esempio, per l’acquisto di una casa. Il che può sembrare strano soprattutto se si tiene conto di ciò che è indicato nell’articolo 782 del codice civile, in cui si afferma che in assenza di un atto pubblico valido la donazione è da considerarsi nulla.

    Proprio per questo motivo conviene domandarsi quali siano le situazioni in cui:

    • la donazione è diretta;
    • la donazione è indiretta;
    • la donazione è nulla.

    Dopodiché sarà anche opportuno capire se per le donazioni indirette è previsto un prelievo tributario.

    Che cosa vuol dire spirito di liberalità e come disciplina la donazione diretta e quella indiretta

    Donazione diretta

    • Si può definire la donazione, diretta o indiretta, come un gesto di libera volontà altruistica. A dispetto di ciò, tuttavia, è il legislatore a disciplinare in maniera integrale la donazione diretta. Sul piano giuridico, pertanto, la donazione diretta deve essere vincolata a un atto pubblico che viene sottoscritto fra due soggetti. In assenza dell’atto pubblico la donazione è nulla. Inoltre, è necessario che il contratto venga sottoscritto fra le parti in presenza di due testimoni e di un notaio. In caso di particolari circostanze che ledono la libera volontà del donante, con l’aiuto di un avvocato si può recedere dalla donazione o richiederne la nullità. Nel caso più semplice, siamo in presenza di una donazione diretta quando un soggetto dona un bene immobile, per esempio una casa, ad un altro soggetto.

    Donazione indiretta

    • Per quanto riguarda la donazione indiretta lo scopo è identico a quello della donazione diretta e non viene meno l’intento di liberalità. In sostanza il donante offre dei beni al donatario, il quale ne risulta arricchito senza fornire alcuna controprestazione in cambio. Per la donazione indiretta, però, è previsto uno schema contrattuale diverso che differisce da quella classica della donazione diretta.

    Ecco quali sono alcune delle donazioni indirette

    Le donazioni indirette possono essere di diversi tipi:

    • Un esempio di donazione indiretta è quello del genitore che dà al figlio i soldi che sono necessari per comprare una casa. Si tratta di un rapporto triangolare tra 3 soggetti, nel quale viene assegnato al beneficiario un diritto anche se non viene pagato il corrispettivo.
    • Un altro tipo di donazione indiretta è quella in cui un soggetto paga il debito di un altro.
    • Anche il contratto a favore di un terzo è un atto di donazione indiretta. La donazione dipende da un contratto in cui il beneficiario è un terzo Anche un atto unilaterale può essere una donazione indiretta, per esempio le rinunce abdicative o l’adempimento dell’obbligazione di un contratto, che avrebbe dovuto essere assolta da un terzo soggetto.
    • La vendita di un bene ad un prezzo basso, molto al di sotto del valore di mercato, o vendita fittizia, è un atto di donazione indiretta.

    Fin qui, sono i casi in cui la donazione riguarda rapporti patrimoniali tra soggetti genitori e figli, nonni e nipoti o anche terzi legati da rapporti di affetto e amicizia. Ma la donazione indiretta può riguardare anche rapporti patrimoniali tra società. Per esempio, una fusione societaria si configura come una donazione indiretta quando il rapporto di cambio tra le partecipazioni delle 2 società è alterato a favore di una delle due. Anche il versamento di quote societarie dal valore inferiore a quello di mercato si configura come un atto di donazione indiretta.

    La disciplina della donazione indiretta

    Come si è visto, dunque, le casistiche della donazione indiretta sono molteplici. In ogni caso, la regola comune è che una donazione indiretta non deve mai rispettare le regole formali che sono previste per la donazione classica, come indicato dall’articolo 782 del codice civile.

    Tuttavia, e proprio perché l’atto compiuto tra i soggetti anche se indiretto, informale e senza l’intervento del notaio si configura come donazione deve comunque rispettare le prescrizioni contenute nel codice civile. In modo particolare per le norme che riguardano il rispetto o la lesione della quota di legittima di eredità. In particolare la donazione indiretta si può revocare per:

    • ingratitudine o sopravvenienza di figli;
    • riduzione o lesione della quota legittima di eredità.

    La tassazione delle donazioni indirette

    Le donazioni, proprio come avviene per la successione mortis causa, sono correlate a specifici adempimenti fiscali che ledono le quote del patrimonio che viene donato. In materia di disposizioni tributarie che si applicano per le donazioni indirette, l’imposta non è prevista nel caso in cui la donazione sia destinata a spese per la malattia, per l’educazione o per il mantenimento o per le donazioni di valore modico.

    Al contrario, la tassazione delle donazioni indirette che derivano da atti che sono soggetti a registrazione prevede un’aliquota massima dell’8%. Ci sono comunque delle franchigie: 1 milione e mezzo di euro per i soggetti portatori di handicap, 100mila euro per i fratelli e le sorelle, 1 milione di euro per il coniuge e per i parenti in linea retta.

    Quando si tassa la donazione indiretta

    In sostanza si tassa la donazione indiretta unicamente nel caso in cui essa risulti da atti che sono soggetti a registrazione volontaria. Tutte le liberalità indirette dovrebbero essere registrate all’Agenzia delle Entrate, affinché possano essere assoggettate all’imposta prevista ed è sempre consigliabile rivolgersi a un avvocato tributarista per non correre rischi.

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